Produzioni

Locandina

AMORE E ALTRE BUGIE (2023)

di Antimo Navarra
con Ilaria Delli Paoli, Viola Forestiero, Antimo Navarra, Ettore Nigro, Roberto Solofria
regia Roberto Solofria
musiche originali Paky Di Maio
aiuto regia Anna Bocchino
costumi Alina Lombardi
scene Arianna Delfino
scenotecnica Nicola Bove
una coproduzione Mutamenti/Teatro Civico 14 e Piccola Città Teatro

Amore e altre bugie esplora i complicati intrecci amorosi di un gruppo di amici. In questo dramma comico, l’allegria delle feste si mescola alle  rivelazioni  dei cinque protagonisti: Roberta, Guido, Adele, Mario e Andrea. Durante la cena di Natale  emergeranno conflitti e complesse dinamiche di coppia. Tuttavia, tra bugie, slealtà e doppiezze, i cinque amici si confronteranno con la verità, ma anche con la possibilità di redenzione.

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COSTELLAZIONI (2022)

di Nick Payne
con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli
progetto sonoro Paky Di Maio
regia Roberto Solofria
traduzione Valerio Piccolo
aiuto regia Daniela Quaranta
impianto scenico Nicola Bove e Vincenzo Leone
assistente alla regia Maria Chiara Cecere
costumi Alina Lombardi
illustrazione Francesco Zentwo Palladino
produzione Mutamenti / Teatro Civico 14

Una teoria della fisica quantistica sostiene che esiste un numero infinito di universi: tutto quello che può accadere, accade da qualche altra parte e per ogni scelta che si prende, ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente. Nick Payne prende questa teoria e la applica a un rapporto di coppia.

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VELENO bloody pianos, razor blades and other messes (2022)

di e con Antimo Navarra
regia Ilaria Delli Paoli
progetto sonoro Paky Di Maio
costumi Alina Lombardi
scene Antonio Buonocore, Nicola Bove, Enzo Leone
assistente alla regia Maria Chiara Cecere
illustrazione e visual Francesco Zentwo Palladino
produzione Mutamenti/Teatro Civico 14

La storia di Veleno parte da una scatola di fiammiferi: un meraviglioso oggetto del desiderio, per un bambino di sei anni. Poi seguirono altri piccoli doni, insieme a sorrisi, incoraggiamenti, attenzioni. Lui – in scena Antimo Navarra, anche autore del testo – ne era lusingato e cominciò a sentirsi un pò speciale. Gli abusi durarono quattro anni, senza che nessuno, né a scuola, né in famiglia, si rendesse conto di nulla.

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IL LIBRAIO STRANIERO (2022)

con Roberto Solofria e Daniela Quaranta
regia Rosario Lerro
drammaturgia Luigi Imperato
progetto sonoro Paky Di Maio
scene Antonio Buonocore, Nicola Bove, Vincenzo Leone
assistenza tecnica Mus tapha Khan
assistente alla regia Valentina Pi scopo
costumi Maria Elena Mennella
foto di scena Marco Ghidelli
organizzazione Ilaria Delli Paoli
produzione Mutamenti/Teatro Civico 14

Una notte Gina scompare, passano giorni e non torna, probabilmente è solo uno dei suoi tanti tradimenti, ma Jonas vuole coprirla, vuole impedire che il nome della moglie finisca per l’ennesima volta sulla bocca di tutti. Inizia a mentire, dice bugie e continua a confermarle finché può. Jonas vive a Napoli da tempo, non ha più ricordi di altro posto che non sia Piazza Mercato, quello strambo foro rettangolare è il suo regno, il mondo a sua misura. Eppure Jonas è uno straniero, “è un assassino”.

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DI UN ULISSE, DI UNA PENELOPE (2017)

interpreti Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli
regia Roberto Solofria
testo Marilena Lucente
costumi Alina Lombardi
progetto sonoro Paky Di Maio
scene Antonio Buonocore
collaborazione ai movimenti scenici Luigi Imperato
disegno luci Marco Ghidelli
traduzione in napoletano Roberto Solofria
Foto di scena Marco Ghidelli
produzione Mutamenti/Teatro Civico 14

Guerra d’amore, guerra per amore. Tutto cambia dopo il ritorno ad Itaca. Mare in tempesta. Odio. Sangue. Il rosso, il blu, l’oro. Amore. Amore? L’incontro, il rincontrarsi, il ritrovarsi, stringersi le mani, sentire l’odore, il sapore. É questo che cercavo, é questo che non trovavo. É più facile conoscersi o riconoscersi? Memorie, lontane, e ancora presenti. Ecco l’amore più forte del tempo, più forte dell’uomo, più forte del mare, più forte di guerre, più forte di viaggi, di incontri, di altri amori. Ma l’amore di lui non vince su tutto, non è così forte, non è così certo. L’amore di lei, sì che combatte, sì che ti aspetta, é lei che ti chiede del prossimo viaggio. 

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DISINTEGRAZIONE 2.0 (2023)

Un progetto di Electroshocktherapy (EST)
Voce Ilaria Delli Paoli
Progetto sonoro Paky Di Maio
Visual Francesco Zentwo Palladino

Scene Antonio Buonocore con Nicola Bove
Costumi Alina Lombardi
Tecnico audio Lorenzo de Gennaro
Foto Marco Ghidelli
Con il sostegno di Mutamenti / Teatro Civico 14

Nato durante il lockdown del 2020, Electroshocktherapy (EST) è un collettivo creato da Paky Di Maio, musicista e sound designer, Ilaria Delli Paoli, attrice e performer, e Francesco Zentwo Palladino, designer e visual artist. Collaborando con diversi artisti, cercano di sperimentare nuovi linguaggi e possibilità creative collettive dando vita a performance multimediali tra teatro, musica elettronica e visual art. 

Lo studio “LOSE CONTROL” è stato finalista alla Biennale di Venezia 2022 e al Festival PresenteFuturo2022 a Palermo. Nel 2023, il collettivo è nuovamente finalista alla Biennale di Venezia con il nuovo studio “MS. MANHATTAN”.

DISINTEGRAZIONE 2.0 è un’evoluzione del lavoro del collettivo verso un linguaggio personale e fuori dagli schemi, in una performance multimediale dal vivo che vede i tre performer ingabbiati in una struttura cubica e immersi nelle videoproiezioni.

Un’esperienza creativa ibrida, un viaggio dello spirito che inquieta gli animi e che racconta le strade, migliaia, che si possono percorrere e ripercorrere, il fango della coscienza e l’abisso in cui si può sprofondare, senza ritorno: un’esperienza del tutto non ordinaria.

 

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ANTUONO E I DONI DELL'ORCO (2023)

da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
drammaturgia Luigi Imperato
regia Roberto Solofria
con Marina Cioppa, Antimo Navarra, Umberto Orlando, Giuseppe Cioffi
musiche originali Paky Di Maio
costumi Alina Lombardi
scenotecnica Nicola Bove
illustrazioni Arianna Delfino e Mariella Tescione
organizzazione Ilaria Delli Paoli

“A pazzi e a peccerille dio l’aiuta” queste sono le parole con cui chiude la prima storia del suo capolavoro Giambattista Basile: dio aiuta i pazzi e i bambini. Proprio a loro si rivolge l’autore, a quei lettori che hanno ancora una ricca riserva di ingenuità,  necessaria per abbandonarsi alla magia della finzione e del meraviglioso. 

E’ un ingenuo il primo protagonista dei cunti di Basile, Antuono, un giovane della provincia napoletana, sfaccendato e senza grandi doti intellettive ma che, forse proprio grazie alla sua semplicità, riesce a farsi condurre dalla cieca dea Fortuna sulla via della ricchezza.

D’altronde è risaputo che un giudizio troppo affrettato spesso inganna e se è vero che l’Orco, un altro dei protagonisti di questa storia. “aveva una brutta faccia, ma un bel cuore” è vero anche che una persona sprovveduta, come Antuono, può imparare dai proprio errori, magari dopo aver subito una bella e sonora lezione.

 

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