Scritto e diretto da Luisa Guarro
Con Chiara Orefice
Disegno Luci Paco Summonte
Scenografia, costumi e scelta musicale Luisa Guarro
Coreografie e canti Chiara Orefice
Premio Visionari Polis Festival di Ravenna 2023
Premio Migliore Attrice Colombo International Theater Festival (Sri Lanka, 2024)
Spettacolo ospite d'onore apertura International Theater Festival di Ryazan (Russia,2024)
Selezionato all'Assam International Theater Festival (India) 2025
Esiste un tempo di passaggio prima della morte, un lampo durante il quale tutta la vita ti passa davanti. E in questo tempo dilatato Euridice, sul punto di varcare la soglia dell' aldilà, rivive la sua storia attraverso frammenti di memoria. La sua è una storia mai raccontata prima. Di lei poco si è detto nei secoli: era una Ninfa, era sposa del musico Orfeo ed è morta prematuramente, morsa da una vipera mentre fuggiva dall'allevatore di api Aristeo, che voleva possederla. La sua morte provoca la discesa agli inferi di Orfeo a cui è dedicato il mito.Ninfa vittima di una violenza maschile, dunque. Da qui parte l'originale ricostruzione che racconta tutta la sua vita, dalla nascita alla morte ed oltre. Racconta di una giovane e vivace donna-ninfa, figlia di una Quercia, il cui ardore viene spento da una relazione d'amore fagocitante con Aristeo. Le dinamiche socio-culturali e psicologiche si intrecciano. Sovente accade che i genitori sacrifichino le istanze di libertà e autenticità dei figli, di cui dovrebbero farsi portavoce presso la comunità di appartenenza, per piegarle alle regole che questa impone.
Ciò produce profonde ferite narcisistiche che predispongono a diventare succubi e artefici di amori patologici, amori nei quali si cerca ossessivamente di sanare la ferita originaria.Quello di Euridice è un monologo visionario, in italiano e napoletano, secondo il bilinguismo campano, un virtuoso gioco di cambi di voci e personaggi, di danze e canti d’amore disperato. Una riflessione sulla condizione delle donne-ninfe, la cui essenza di spiriti liberi e pertanto irresistibilmente attraenti, viene repressa, per cui, o si trasformano in piante, radicate e immobili, con una silenziosa energia vitale mortificata e costretta da membra legnose, o si ribellano, scatenando la violenta reazione di chi pretende il loro soccombere.