di e con Irma Ciaramella
scene e costumi Actstheater
Assistente alla regia Ottavia Orticello
regia, musica e luci Francesco Maria Cordella
Una donna, ingabbiata in una struttura molto originale, è in azione in uno spazio delimitato da tre punti cardinali, raffigurati da tre
personaggi inanimati e rappresentati da tre oggetti simbolici.
Ha un appuntamento con una entità sovrannaturale per essere trasportata altrove. Nel suo movimento calcola minuziosamente i passi,le linee e il tempo e,una volta trovato il punto giusto,enuncia una formula che però,dopo tre tentativi,non sortisce l’effetto desiderato.Nei suoi calcoli ha dimenticato le virgole e, come succede nelle equazioni,una virgola sbagliata conduce al risultato sbagliato. Dopo questa iniziale delusione,la donna che poi si scoprirà chiamarsi Gina,comincia a dialogare con Gloria,Veronica e Rosario, gli oggetti-personaggi da cui è attorniata,che comunicano, emettendo suoni derivati dalla loro natura rispettivamente di pentola,caffettiera e coperchio.
L’assurdo dialogo si tramuta in un crescendo di svelamenti ,rimembranze ,assenze, improvvise perdite e ritrovamenti di coscienza che conducono la donna a vivere un vortice di emozioni e sentimenti profondamente contrastanti tra di loro. Un conflitto che si risolve nella liberazione dalla gabbia fisica e mentale nella quale era chiusa,disvelando la tragica condizione di alienazione mentale in cui si trova immersa.