con Marco D'Amore
Il mio è un percorso di studio, di scelte, di grandissimi sacrifici perché ho abdicato a gran parte della mia vita per fare questo lavoro.
Oltre ogni aspetto di fama e gloria dell’essere attore, questo è un mestiere difficilissimo.
L’attore si arroga la responsabilità di farsi altro, di portare vite altrui, dolori altrui, sofferenze altrui, addii altrui e questa è una cosa altissima.” (Marco D’Amore)
Attore, regista e interprete di personaggi noti al pubblico nazionale e internazionale, Marco D’Amore sarà il protagonista della lezione/spettacolo di sabato 10 gennaio 2026, per svelare alcuni aspetti di sé e del proprio lavoro, del duro lavoro che necessita ogni grande carriera teatrale e cinematografica.
Di origini casertane, classe 1981, si è diplomato presso la “Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi” di Milano. A teatro è stato diretto da artisti come Toni Servillo, Andrea Renzi, Elena Bucci e Marco Sgrosso. Al cinema invece è diretto da Claudio Cupellini, (Una vita tranquilla, Alaska), Susanne Bier, (Love is all you need) e da Eduardo de Angelis (Perez).
La consacrazione al grande pubblico arriva quando il regista Stefano Sollima lo sceglie per interpretare Ciro Di Marzio, “l’Immortale” in Gomorra-La serie.
“Essere Ciro è stato difficile perché sapevamo di raccontare nella realtà e sapevamo di mettere le mani nel dolore della gente. Per quanto questi personaggi non esistano, sono comunque la somma di biografie reali che hanno macchiato di delitti il territorio nazionale e internazionale; io ho sentito la responsabilità di mettere in scena un personaggio che era stato il racconto atroce della vita contemporanea e che aveva lasciato tante ferite dietro di sé, e che nell’immaginario collettivo rappresenta qualcosa che si vuole tenere lontano”.
Dopo la morte di Ciro nella terza stagione, Marco D’Amore non abbandona Gomorra, ma si prepara al debutto dietro la macchina da presa, diventando così regista e interprete del film L’Immortale, spin-off della serie televisiva, campione di incassi e miglior film d’esordio del 2019.