dal 13 dicembre 2025

al 14 dicembre 2025

Crick

“Il topolino Crick” di Francesco Silvestri e Melina Formicola
regia Rosario Sparno
con Luca Iervolino e Francesco Roccasecca
musiche Massimo Cordovani
costumi Alessandra Gaudioso
scene Fabrizio Comparone
disegno luci Simone Picardi
progetto grafico Sofia de Capoa
foto di scena Pino Miraglia
si ringrazia Francesca De Nicolais
produzione Casa del Contemporaneo

Francesco Silvestri riprende “Fiori per Algernon”, il romanzo di fantascienza di Daniel Keyes, e i protagonisti Charlie Gordon e il topo Algernon diventano nella sua scrittura poetica Antonio Cafiero, napoletano addetto alle pulizie in una fabbrica di scarpe, e il topo Crick.
Il protagonista è affetto da deficit cognitivo e funge da cavia per un esperimento medico che gli triplicherà l’intelligenza, per poter finalmente diventare come gli altri. Un racconto distopico che racconta di una società sempre più simile al nostro presente,dove l’intelligenza sembra destinata ad essere esclusivamente artificiale, e dove il fallimento, l’unicità e la tenerezza sono banditi per fare spazio all’efficienza e al risultato.
Note di regia
Ho affrontato Crick con la meticolosità di un chirurgo e la delicatezza - e il rispetto - dovuti quando si entra nella mente di qualcuno. Insieme a Luca Iervolino, che interpreta il protagonista Antonio Cafiero, ci siamo immersi nel caos dei suoi pensieri, in quel turbine di parole che lottano per farsi spazio, per emergere, per comunicare con il mondo.
Ogni gesto, ogni pausa, ogni sguardo, ogni contrazione è un pensiero da riordinare, da domare. Tutto questo si manifesta in un corpo di bambino gigante, attraversato da un’allegria incontenibile e da una gioia esplosiva per la vita.
Abbiamo affrontato ogni parola, ogni puntino sospensivo del testo, ogni apparente illogicità come una sfida: imparare insieme una nuova lingua, un nuovo modo di comunicare.
È stato un lavoro minuzioso su corpo e parola, per dare vita a un personaggio profondamente umano, dotato di un superpotere raro: la fragilità.
Una scelta importante è stata quella di portare in scena il personaggio del Dottore, che nel testo originale era presente solo in voce registrata. Sentivo il bisogno di dare corpo e voce anche alla scienza, di renderla interlocutrice visibile e partecipe, in dialogo con Antonio.
Questo ha aperto nuove possibilità di racconto e di tensione scenica, amplificando lo spazio del confronto tra razionalità e umanità.
Insieme allo scenografo, alla costumista, al disegnatore luci e al compositore delle musiche abbiamo costruito, fin dall’inizio, un piccolo mondo. Uno spazio intimo e sperimentale, dove Antonio Cafiero è la cavia e al tempo stesso il cuore vivo, pulsante, di un desiderio enorme: essere come gli altri. E imparare, finalmente, a pensare.
Rosario Sparno

Scopri di più

Acquista biglietti

To top